Perché è importante misurare lo spessore di un rivestimento?

Pubblicato da Marco De Cesaris il

Sappiamo che prevalentemente la verniciatura di un manufatto o un oggetto è tesa a migliorarne l’aspetto estetico. Sappiamo bene che in realtà la verniciatura, oltre all’aspetto abbellente, ha la funzione di migliorare la resistenza alla corrosione.


Per questo è importante misurare lo spessore del rivestimento che è stato applicato sul substrato per ciascuna delle applicazioni previste dal ciclo applicato (primer, intermedio, top coat).
Questi controlli evitano problemi e difetti che possono generarsi a seguito di uno spessore di rivestimento inadeguato o insufficiente. Problemi e difetti che determinano a loro volta costi di riparazione/ripristino, a volte, cospicui ma meno impattanti rispetto all’immagine aziendale.

La misura dello spessore è in micron (µ) e viene effettuata utilizzando lo strumento chiamato spessimetro.
I metodi più comuni e generalmente utilizzati per la misurazione dello spessore del rivestimento, senza arrecare danno alla superficie dell’oggetto misurato, sono il metodo magnetico (secondo la norma UNI EN ISO 2178:2016) e il metodo a correnti parassite (secondo UNI EN ISO 2360:2017).

In funzione del substrato si determina il metodo che deve essere utilizzato.
Il metodo magnetico viene per la misurazione dello spessore di strati di rivestimento di vernici, smalti, plastica e altri rivestimenti amagnetici su ferro o acciaio.
Il metodo a correnti parassite è impiegato per determinare lo spessore di un rivestimento non magnetico su materiali di base metallici non magnetici di strati di lacca, gomma, plastica e ceramica su alluminio, rame, ottone o zama.

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